Seconda estate dell’era Covid-19, seconda estate con Ceci che ormai è cresciuta, cammina e scalpita a più non posso!
Per il secondo anno decidiamo di optare per l’alta Valtellina, dopo una settimana in Liguria a casa dei suoceri saliamo in quota ospiti dello zio.
Due settimane di tempo e tante idee su cosa fare, quest’anno possiamo andare in bici col carrellino e per camminare abbiamo lo zaino che Ceci ormai conosce bene. Tra l’altro sia il carrello che lo zaino devono essere stracomodi dalle dormite che si spara ogni volta che la mettiamo dentro.
I primi giorni siamo solo noi tre, i nonni arrivano qualche giorno dopo, mentre zii e cugini ci saranno soltanto la seconda settimana.
Sfruttiamo quindi questi giorni per tentare una salita sterrata a piedi con il carrellino, esperimento miseramente fallito con pullman del ritorno perso, ma in compenso ho visto sfrecciare Van der Poel nella piazza di Isolaccia.
Il carrello trainato con la bici nella Valle di Livigno invece va molto meglio, Ceci sembra apprezzare (le poche volte che non si addormenta) il panorama e dopo qualche chilometro quasi ci si dimentica di avercelo attaccato, quanto meno finchè la strada non inizia a salire!
Il meteo sembra reggere alla grande, l’idea è quella di alternare un giorno in giro in bici o a piedi e un giorno più tranquillo, ma è in quei giorni più tranquilli che io posso giocarmi la mezza giornata in mountain bike.
Per questo primo giro mi aggrego al gruppo di gessatesi che come lo scorso anno noleggia le bici elettriche. La mountain bike me l’avrebbe portata su mio papà, quindi sono con la mitica One Hundred Black, la mia bici da viaggio compagna di mille avventure.
La meta di giornata è il Rifugio Forni, ma non per il classico asfalto, prima della salita finale c’è il bel sentiero che da Bormio porta a Santa Caterina Valfurva. Bellissima la strada, fantastica la compagnia, ma ragazzi, sarà la bici che non la uso più tantissimo, sarà la forma fisica pessima, ho sofferto come un cane tutto il giorno!
Nulla di meglio che un giro easy in compagnia di Silvia e Ale il giorno successivo, il classico giro dei Laghi di Cancano con annessa pausa pranzo sull’erba, panino, birra e gelato al ritorno, ma chi ci ammazza?
Il meteo continua a reggere, decido quindi di approfittarne per il primo dei miei giri di ricognizione del percorso dell’Alta Valtellina Bike Marathon, tocca al tratto della Val Verva che lo scorso anno avevo percorso al contrario (spingendo un sacco in salita).
Per aggiungere un po’ di pepe al giro decido di deviare fino in cima al Passo Verva, sempre bellissimo, dopodichè al ritorno svolto verso la Val Lia e la Val Cardonnè fino a raggiungere l’Alpe Boron, potrei proseguire sul percorso della Marathon, ma preferisco tornare per pranzo e godermi un pomeriggio con Maddi e Ceci, mi tengo quel tratto per un altro giro!
Il giorno successivo decidiamo di spararci con i miei un bel giretto al Lago Nero. Portiamo una macchina al Passo del Foscagno e partiamo in quota per salire un po’ e scendere sulle sponde di questo laghetto alpino per il pranzo.
La discesa è lunghissima e nel primo tratto anche abbastanza impegnativa, poi percorriamo la bellissima Val Vezzola scendendo verso la Decauville e poi San Carlo sotto un temporale che ci inzuppa per bene.
Sgarriamo l’alternanza giro-relax facendo un’altra escursione in compagnia di alcuni colleghe di Maddi e relativi boyfriend al Crap de la Parè, questa cima facilmente accessibile dal Passo d’Eira in non più di un’oretta di cammino che offre una vista meravigliosa sul Lago di Livigno.
Siamo già a Ferragosto e mio cugino Marco arriva giusto in tempo per saltare in sella e spararsi la salita delle Torri di Fraele più giro fast&furious dei Laghi di Cancano, birretta al ristoro San Giacomo e ritorno per la Decauville, bisogna accendere la brace per la classica grigliata!
Così, con la pancia piena e con un giorno di relax in quel di Bormio complice un meteo poco invitante optiamo per l’escursione al Lago Vago partendo dal Passo della Forcola.
La salita è ripida ma niente di impossibile, la vista poi che offre sul gruppo del Bernina è incredibile, ma forse ancora più bello è proprio il lago stesso che, quando illuminato dal sole i colori, complice la presenza di solfato di rame offre dei colori pazzeschi.
Con le gambe un po’ appesantite mi gioco il jolly del giro lungo, parto al mattino con prima meta la Val Pettini, anche qui voglio fare una ricognizione del percorso dell’Alta Valtellina Bike Marathon, il tratto che viene fatto solo nel percorso lungo sale al Passo Trela e si butta verso Livigno per poi risalire verso i Laghi di Cancano dalla Valle Alpisella e deviando verso le sorgenti dell’Adda.
Il giro è fantastico, ma mentre salgo verso il Passo Alpisella penso che il percorso lungo forse non è nelle mie corde, arriverei in cima praticamente sfiancato e con ancora metà del percorso da affrontare, forse è meglio concentrarsi su percorso intermedio!
Il giorno successivo optiamo per un giretto in bici lungo la Decauville fino a salire verso le Torri di Fraele per svaccarci nel prato di fronte al Lago delle Scale dove Ceci può divertirsi un po’ nel prato e noi ci beviamo una bella birretta fresca.
Nel decidere se tornare dalla stessa strada o se scendere a Isolaccia per poi risalire a San Carlo sulla ciclabile optiamo per la seconda opzione, voglio testarmi in salita col carrello!
Non è lunga, ma ci sono punte anche al 15% nel tratto finale, ma la cosa più divertente è Ceci che fa il tifo a modo suo da dentro il carrellino, impagabile!
La vacanza sta per giungere al termine, il penultimo giorno decido di affrontare il tratto finale della Marathon, quello meno in quota, forse quello meno accattivante dal punto di vista paesaggistico, ma sicuramente una mazzata soprattutto dopo aver lasciato alle spalle l’Alpe Boron con il muro dell’Alpe Prei che letteralmente ti stende per terra.
Da lì un bel singletrack ti porta sulle piste di Isolaccia e poi sterrato semplice verso il Forte di Oga dove nella discesa ho perso una svolta e ho improvvisato nel bosco ritrovandola più avanti.
La vacanza si chiude con un bel giro insieme a Paola e Andrea nella Valle dei Vitelli fino al Lago del Mot, siamo nella zona dello Stelvio e sul sentiero, a differenza della strada che porta al passo, c’è pochissima gente, il top per chiudere in bellezza queste due settimane fantastiche!