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Valtellina 2015

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Ho passato undici estati a Isolaccia, non me le ricordo proprio tutte, ma da zero a undici anni sono venuto in questo posto con i miei genitori, poi abbiamo cominciato a fare i viaggi in tenda, pullmino e bicicletta, ma il feeling con l'Alta Valtellina è rimasto indelebile e volevo tornarci con Maddi!

Uno dei motivi per cui ho spinto tanto per tornarci quest’anno con Maddi è che in Valtellina ci ho passato tutte le estati della mia infanzia, poi è vero, anche un po’ per allenarci in vista dell’Islanda, ma soprattutto per farle conoscere le meraviglie di questo angolo di Lombardia.

Abbiamo cinque giorni da riempire, a parte il primo che è già destinato a un po’ di shopping tecnico a Livigno per gli altri ci possiamo sbizzarrire!

LAGHI DI CANCANO

Un giro che non può mancare se si viene da queste parti, se poi la giornata è come quella che abbiamo avuto noi vi consiglio vivamente di fare un salto quassù! La salita fino alle Torri di Fraele è pedalabile, da ormai qualche anno il fondo è asfaltato e la strada ha sicuramente perso un po’ il suo fascino, ma è uno splendido balcone su tutta la valle.

Dalla cima della salita la strada diventa sterrata e parte un anello praticamente tutto in piano di circa 20 km che racchiude i due laghi artificiali di Cancano, bacini creati dalla diga omonima. La giornata è veramente spettacolare, il colore turchese dei laghi, il blu del cielo completamente limpido, non tira un filo d’aria e nonostante i quasi 2000 metri si muore di caldo!

A metà dell’anello tentiamo un’escursione verso la Val Verva, ma le pendenze e il fondo sono davvero proibitivi così mettiamo in atto il piano B, via le scarpe e relax nel gelido torrente.

Sull’altro lato dei laghi c’è molta meno gente, un po’ perchè non ci sono rifugi raggiungibili in macchina, un po’ perchè ci sono due gallerie non proprio brevissime e senza illuminazione.

Una volta tornati alle torri il nostro giro prevede di scendere qualche tornante e imboccare sulla destra la famosa Decauville, una strada in costa alla montagna che porta in circa 9 km sulla statale del Foscagno all’altezza di Arnoga. La strada è piatta e con un fondo ottimo e nella seconda metà si possono godere degli splendidi panorami sulla Cima Piazzi.

Non so quante volte ho percorso questa strada da bambino, ogni volta è come la prima volta.

Insomma, come primo giorno ci è andata di lusso, bisogna brindare con un bicchiere di Braulio, sperando in una giornata del genere anche domani!

PASSO DELLO STELVIO / 2758 M

“Prima o poi ti porterò sullo Stelvio!”. Penso che Maddi abbia sentito questa frase qualche centinaio di volte negli ultimi due anni, forse per sfinimento, ma in fondo credo perchè ne avesse veramente voglia, quel giorno è arrivato, si parte alla conquista del Signore delle Alpi!

Vedo Maddi motivatissima, già dalle prime rampe è concentrata sull’obiettivo. Lo Stelvio è lungo, non è durissimo, ma è davvero una salita interminabile!

Il meteo aiuta sicuramente, fa caldissimo e tornante dopo tornante, senza mai esagerare e andare in affanno, la vedo salire senza grossi problemi e, incredibilmente, senza mai lamentarsi una singola volta! Scherzi a parte, oggi Maddi va su davvero che è un piacere e una volta superato il muro di tornanti tra le due cantoniere e aver attraversato le sembre affascinanti Bocche del Braulio arrivare in cima è un attimo, una formalità!

Determinata, cazzuta, convinta e consapevole delle proprie forze, oggi Maddi è stata super e in circa cinque ore ha conquistato i 2758 metri dello Stelvio! Credo che niente l’avrebbe potuta fermare e vederla con il sorriso in cima al Passo mi ha riempito di gioia dalla testa ai piedi!

Bisognava festeggiare nel migliore dei modi, ancora qualche metro di salita fino al rifugio Piccolo Tibet, un piatto di canederli e uno di tagliatelle ai funghi sulla terrazza, ci sono 30°C in cima allo Stelvio, è uno spettacolo!

La discesa è uno sballo, così come la radler che beviamo a Bormio prima di tornare al nostro monolocale di Isolaccia! Che giornata, che salita, ma soprattutto che super-morosa!

VAL VIOLA

Terzo giorno di fila senza una nuvola, abbandoniamo la bici per un po’ di trekking nella splendida Val Viola. Questa è un’escursione che ho fatto praticamente tutti gli anni che sono venuto in montagna da queste parti!

A mio modo di vedere la Val Viola è una delle valli più belle della zona, se poi ci si spinge un po’ oltre il rifugio fino ai 2400 metri del passo Viola al confine con la Svizzera la vista sul gruppo del Bernina è qualcosa di unico, infatti è proprio lassù che siamo diretti.

Rimaniamo in cima più di un’ora, sdraiati su un sasso a goderci il panorama tutto per noi, non ci sono biglietti da pagare, non ci sono rumori, siamo noi, il vento e la montagna.

Per scendere optiamo per il sentiero del Moro, sosta al Rifugio Viola per un caffè e una fetta di torta e poi scendiamo belli tranquilli sul sentiero fino alla macchina.

Tre giorni stupendi, baciati dalla fortuna con il meteo, non c’è niente da fare, solo la montagna regala queste emozioni!