Il gruppo si modifica un po’, non c’è la mitica Sofia che negli anni precedenti ci aveva accompagnato, ma il gentil sesso è ben rimpiazzato dalla presenza delle donne dei tre moschettieri.
La veterana di cicloviaggi Rita from Torino (ma dall’accento siculo) e le debuttanti al cicloviaggio Alessandra (in tandem con Paolo) e Maddalena!
Il percorso è molto semplice, nulla di impegnativo, da Rovereto a Vicenza passando per Trento, la Valsugana e Bassano del Grappa. Il leit motiv della tre giorni sarà pedala e mangia, anzi mangia e pedala e qualche volta butta giù un bicchiere di vino!
ROVERETO – BORGO VALSUGANA
La partenza è scaglionata per ovvi motivi logistici, Paolo e Alessandra andranno direttamente in auto a Rovereto, Alberto e Rita prenderanno il treno a Lambrate, mentre Maddi e il sottoscritto saliranno sullo stesso treno a Treviglio.
Purtroppo il treno su cui viaggiamo è rallentato da un treno fermo più avanti, per cui si accumulano minuti e minuti di ritardo, quanto basta per farci perdere la coincidenza a Verona, la conseguenza è che arriviamo a Rovereto con tre ore di ritardo sull’originale tabella di marcia nel giorno in cui i chilometri e il dislivello sono maggiori!
Non ci abbattiamo e dopo un selfie di gruppo (il primo di una lunga serie) partiamo sotto una leggerissima pioggia e contro un vento contrario fetente che sulla ciclabile dell’Adige fino a Trento non smette un attimo di soffiare.
La piazza di Trento diventa il teatro del nostro primo banchetto a base di uovo di Pasqua, biscotti artigianali e panini sgelati, bisogna stare leggeri perchè adesso ci sono da affrontare le pendenze spaccagambe dell’unica vera salita del viaggio.
Sotto il consiglio di due autoctoni prendiamo la via che non era nella traccia, si sale ma poi si scende un pezzo per poi risalire nuovamente su strade strette in alcuni tratti superiori al 15%, bene, ma non benissimo!
Una volta svalicato si apre davanti a noi la Valsugana, il sole spunta tra le nuvole e la discesa verso Pergine e la sua brutta zona industriale la utilizziamo per lanciarci all’attacco della ciclabile della Valsugana che costeggia il lago di Caldonazzo per poi inoltrarsi tra i meleti e immergersi un po’ nel bosco!
Avvisiamo l’ostello dello sport di Borgo Valsugana che arriveremo per le 19:00 circa, non ci manca molto, ma oggi abbiamo tirato abbastanza per non farci cogliere dall’oscurità e gli ultimi 10 km sempre con il vento contrario sono belli tosti.
L’ostello è una struttura fantastica, poco fuori dal centro del paese, camere pulite e spaziose, davvero ottimo, come ottima è la cena a base di pasta come prima portata e pizza come secondo. Fortuna che si cammina per circa 2 km per tornare all’ostello, non prima di aver gustato un gelato dalla gelataia più antipatica della valle!
BORGO VALSUGANA – BASSANO DEL GRAPPA
Ci si alza dal letto con il sole, colazione, montaggio borse e siamo pronti a partire dopo aver ringraziato i proprietari dell’ostello per l’ottima ospitalità!
Torniamo indietro di qualche chilometro verso il centro di Borgo per visitarlo con la luce del sole e bere un caffè, l’energia giusta per cominciare uno dei tratti più belli del viaggio lungo la ciclabile della Valsugana!
La strada è in leggera discesa per cui è davvero una pacchia, due pedalate e si viaggia alla grandissima, prima in riva al fiume, poi in mezzo al bosco dove la temperatura scende e dove ad un certo punto (dopo soltanto 13 km) vediamo una zona pic-nic con tavolini in riva al torrente, un posto stupendo e al mio grido “Colombaaaa!” la frenata è immediata, apro la borsa tiro fuori la colomba da 1 kg che mi sto portando dietro da casa, coltellino e in mezz’ora scarsa della colomba non c’è più traccia, possiamo rimontare in sella!
Comincia a piovigginare, ci infiliamo la giacca e quando il contachilometri segna 20 km incrociamo un bici-grill dove c’è gente con l’aperitivo in mano, altra frenata di gruppo e vai di spritz con toast e tagliere di affettati, bella vita!
Rimontati in sella bisogna fare sul serio, bisogna pedalare, la fine della ciclabile si avvicina e abbandoniamo il Trentino per entrare nel Veneto e seguire la strada vecchia che tra un paesino e l’altro ci conduce fino a Bassano del Grappa e il suo vecchio ponte degli alpini dove sventola orgoglioso il tricolore in una terra dove le guerre dell’ultimo secolo hanno fatto storia e dove diversi alpini sono caduti!
Un selfie di gruppo sul ponte è d’obbligo, come d’obbligo è la doccia all’ostello e un giro a piedi per le vie di Bassano, Albe e Rita decidono di non venire e purtroppo per loro si perdono l’aperitivo all’antica osteria a base di prosecco e tramezzini!
Per la serata avevamo preso accordi con i ragazzi dell’ostello che ci hanno fatto gentilmente la spesa nei giorni scorsi per poter fare una bella grigliata pasquale, verdure, salamelle, costine, agnello e birra del baffo a volontà.
La serata continua all’interno con fragole e gelato, lavaggio dei piatti a ritmo di musica (vedere il video) e cazzate a tutto spiano seduti al tavolo fino a quando il sonno non ci coglie di sorpresa!
BASSANO DEL GRAPPA – VICENZA
La giornata comincia con l’apertura delle persiane della stanza e la visione di copioso gocce d’acqua che scendono dall’alto, non si parte benissimo, ma si rimedia subito con una super colazione, che dire, anche questo ostello semplice e spartano lo consigliamo a tutti quelli che passeranno da Bassano.
Oggi ci aspettano pochi chilometri per le campagne vicentine, pochi chilometri ma tutti sotto l’acqua! Dopo la vestizione completa di pantaloni antipioggia e copriscarpe si parte in direzione ovest verso il borgo di Marostica, pausa caffè e partitina a scacchi nella piazza, il meteo purtroppo non ci fa godere pienamente dei posti che attraversiamo, siamo in campagna ma le strade secondarie ci portano sempre lontano dal traffico e anche la pianura in questi frangenti ha il suo perchè!
Transitiamo da Sandrigo e poi imbocchiamo gli ultimi tratti dell’itinerario ciclabile fino al centro di Vicenza, non fosse per la pioggia ci saremmo volentieri messi in piazza con un trancio di pizza, optiamo però per un caldo bar in cui aperitivare a base di spritz e tramezzini dagli ingredienti più disparati, la degna chiusura di una tre giorni all’insegna della bicienogastronomia!
Il viaggio volge al termine, Paolo e Alessandra proseguiranno verso il Lago di Garda nei prossimi giorni, Albe, Rita, Maddi ed io ci dirigiamo verso la stazione per tornare alle nostre dimore, con una nuova esperienza di viaggio in tasca e con il sorriso per i tre giorni passati insieme!