Partenza alle 04:00 da casa, strade deserte e buie appena illuminate dal faretto della bici, pedalare di notte ha sempre il suo fascino particolare e fino a Lodi proseguo più veloce di quanto pensassi.
Una rapida sosta, si riparte, la strada è ancora lunga, lunghissima! Si scorgono le prime luci del mattino, la strada si perde tra i campi di grano avvolti nella nebbia, le lepri saltano fuori dai cespugli, Piacenza si risveglia ed è il momento di una seconda pausa nella piazza pricipale.
Un panino e una barretta, sono passate le 07:00 da poco e bisogna ripartire, la parte facile è ormai alle spalle, ora bisogna risalire la Val Trebbia e la strada, seppur dolcemente, comincia ad essere in salita.
Cala la velocità, servono energia, caffè e torta a Travo, una coca-cola ghiacciata a Bobbio, scende il ritmo e rifiato un po’ in questo tratto, mancano ancora 90 km al mare!

Arrivato a Marsaglia abbandono il Trebbia per addentrarmi nella verde e mistica Val d’Aveto, dolci saliscendi accompagnano il rumore delle ruote attraverso paesi fantasma, il fiume scorre molto più in basso nella gola scavata tra le montagne, un piccolo angolo dell’Appennino che vale la pena di venire a vedere.
Prima delle pendenze più arcigne ricarico le pile bevendo un chinotto fresco in una piccola trattoria, riparto e distolgo lo sguardo dal Garmin per non avere la scimmia dei chilometri che mancano e senza grosse difficoltà raggiungo Rezzoaglio, dove una panchina all’ombra, una lattina di coca-cola e tre mini-panini sono il menu perfetto per il pranzo.

La Val d’Aveto sembra essere il ritrovo dei più disparati musicisti, si va dalla fisarmonica di Alberto Kalle al mitico Omar Codazzi che in tempi non sospetti ha suonato anche a Inzago, il luogo di ritrovo è la Sagra del Minestrone di Cabanne Ligure, non avete idea l’odore di minestrone in paese!
Tra odori di minestrone e capre chiamate a raccolta dal mio panino arrivo finalmente in cima al Passo della Scoglina, sono a 176 km percorsi, è tutta discesa se non fosse per quei fottuttissimi 6 km di salita del Passo della Crocetta.
Le borracce sono quasi a secco, di fontanelle neanche l’ombra, fortuna che due vecchietti in giardino si offrono di riempirmi le borracce, oltre a mettermi in guardia delle pendenze che da lì a poco avrei dovuto affrontare.
Pur conoscendo la salita avendola già affrontata, devo dire che con 194 km nelle gambe tutto cambia e quando compare il cartello con la scritta 18% le gambe si sgretolano definitivamente!
Non senza difficoltà percorro gli ultimi due tornanti di questa bellissima salita immersa nel bosco, coincidenza vuole che la vetta corrisponda con i 200 km e con la vista del mare!
Ora è davvero finita, discesa a bomba verso Rapallo, ma prima una foto ignorante che non guasta mai!
Maddi e il resto della delegazione che mi attende in spiaggia, io che mi faccio attendere perchè sbaglio strada all’ultimo, un bacio e un gelato per festeggiare questa pazzia e poi tanta, tantissima focaccia!
Non sono per niente un amante del mare, ma raggiungerlo in bici partendo da casa ha tutto un altro sapore!