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Muretti Madness 2018

Muretti Madness 2018

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La terza prova de Il Trittico 2018 è anche quella più antica, la Muretti Madness di fine Ottobre racchiude in sè l'essenza di questi tre eventi, la durezza del percorso, la bellezza della città, le salite ripide e strette tra gli ulivi, ma soprattutto le imprecazioni dei partecipanti che rendono la prova sempre divertente!

La Muretti Madness è quell’evento che per chi viene da fuori è una festa, una gita che ti fa tornare indietro ai tempi della scuola, pullmini noleggiati, macchinate improvvisate, bungalow presi d’assalto, delirio generalizzato!

Come sempre la Muretti chiude Il Trittico e quest’anno siamo arrivati alla terza edizione, numeri importanti di cui siamo tutti contenti e orgogliosi.

Alla Coppa Asteria avevo fatto una pessima figura a causa di un matrimonio alcoolico la sera prima e della testa proiettata sul campo di basket della partita decisiva della scorsa stagione, che poi è finita bene con la promozione in Serie D delle Forze Vive Inzago di cui sono dirigente! In sostanza dopo soltanto 25 km avevo abbandonato, quindi alla Muretti dovevo per forza presentarmi in formissima, pronto a spianare tutti i muri.

Si parte venerdi pomeriggio, macchinata insieme a Pietro e Giorgio, tappa autogrill in cui becchiamo Vitto e Arian e poi tutti al camping e alla cena.

La pre-tattica si fa interessante quando l’oste si presenta con caraffe di vino dall’acidità impegnativa, pici al cinghiale, pappardelle all’ocio e fritto di verdure. Come ha detto il buon Matteo: stasera non sapremo chi vincerà la Muretti, ma sicuramente sapremo chi fallirà miserabilmente!

Tornando al campeggio incontro finalmente i miei coinquilini del bungalow, il mitico Flavio e gli svizzeri di adozione Gian e Luca.

Birretta prima di andare a dormire e conferenza stampa di rito durante la quale Luca dichiara di voler fare la Muretti in versione hardcore, applausi scroscianti dei giornalisti e cori da stadio, al di là del confine vogliono sempre strafare!

Sveglia ore 06:30, rituale di vestizione, si opta per la tenuta leggera, le previsioni cambiano di continuo, ma fa caldo anche di prima mattina. Arriviamo al quartier generale dello Student Hotel e di OOO Out of Ordinary per le 07:15, location da pro team, caffè, brioches, garibaldi multicolore che contiene come sempre troppe salite rosse e nere e una banda di 300 e passa malati del pedale!

Vitto si fa sempre attendere, Pasquale prepara la bomba da mettere nella borraccia, Arian sforna liberatorie a raffica, Matteo si disperde nei labirinti di OOO, la Popolare arriva sulle note della cavalcata delle Valchirie, sarà guerra contro i Canidi sul percorso, la sfida è sentitissima, c’è tensione!

Finalmente si parte, si esce dalla città andando verso nord con due muretti semplici semplici per poi piegare all’indietro, risalire il primo muro rosso di Ruffignano e in un contorto percorso cittadino salire e scendere più volte andando piano piano verso Fiesole.

La Vecchia Fiesolana è uno degli appuntamenti fissi della Muretti, stronza e bastarda come poche, ma forse ancora più dura se seguita dal muro di Via Duprè come quest’anno!

I quadricipiti sono messi a dura prova, fortuna che ora si respira un attimo, non troppo però perchè Monteripaldi si avvicina.

Con questo muro ho un conto aperto, è l’unico che negli ultimi due anni mi ha costretto a mettere il piede a terra. Anno 2016, la mia prima Muretti Madness, Moonteripaldi era uno degli ultimi, le gambe erano a pezzi e sul tratto duro avevo detto basta!

L’anno scorso non era nel percorso, quest’anno però non ho intenzione di fallire: via sotto l’arco, la strada si impenna, il gruppo si sgretola, dopo la curva spiana! Ho vinto. Fuckin’ Monteripaldi!

Chiuso il conto con questa salita #MinchiaBestia è finalmente ora del ristoro a botte di mortadella, cioccolato, pane e marmellata e nutella!

Come sempre il team dedicato al ristoro composto da Rachele, Sara, Valeria è super e va assolutamente ringraziato per i mille sbattimenti.

Si riparte con lo stomaco pieno e comincia la seconda metà del percorso, quella che ci porta verso sud tra uliveti e vigneti. Paesaggisticamente un vero spettacolo, altimetricamente una bastardata assurda!

Dal chilometro 60 al chilometro 85 non c’è un attimo di respiro. Si parte con Giogoli Rossi, si prosegue con Arrigo e se la prima passa abbastanza indenne, la seconda con i suoi quasi 3 km totali di cui due in doppia cifra fa male per davvero!

Arrivati a Cerbaia il peloton dei fuggitivi è fermo al bar per una sosta, il gruppo si ricompatta e si opta per un aperitivo all together prima della salita di Romola, ma credo che il vero obiettivo fosse far riposare la gamba prima del mostro.

Siamo al chilometro 83 e sul garibaldi c’è la terza salita #MinchiaBestia di giornata, la salita simbolo di questa edizione, it’s time for the Carla Fraccia folks!

Pare che lungo questa strada abbia una casa quella gran donna della Carla, vero o non vero i Cicloidi hanno battezzato così questo muro infame. D’ora in poi quando vedrò la Carla in televisione mi verrà in mente il sudore versato su quell’asfalto impervio.

Se Strava non mente sono 900 metri totali alla media del 13% con gli ultimi 400 metri alla media del 18%, direi che i dati parlano da soli!

Curva e contro curva e poi la rampa finale, la punta della sella tra le chiappe, letteralmente sdraiato sul manubrio, battiti che salgono e gambe in fiamme, vento contrario, resisti, resisti, non puoi arrenderti alla Carla Fracci!

In tutto questo Eloise scatta a raffica nel momento di massima sofferenza, la faccia sicuramente non era delle migliori, ma in quelle foto sarò venuto un figo pazzesco, perchè di una cosa siamo tutti sicuri, i Tornanti.cc fanno solo foto strafighe! Finalmente spiana, appoggio la bici e mi godo il panorama, quanto è bella la Toscana!

Foto: Tornanti.cc

Ormai il grosso è fatto, c’è solo il muro di Scopeti e poi è tutta discesa dice Pasquale.

In realtà non è proprio così, ma effettivamente gli ultimi muri a confronto della Carla Fracci sono nulla anche se la gamba comincia a cedere un po’ e sui falsopiani si deve stringere i denti e mi devo sentire Vitto che mi piglia per il culo, ma non avevi detto di essere in forma?

L’arrivo è ancora allo Student Hotel e il trio delle meraviglie reduce dalla Roubaix si conferma squadra affiatatissima tagliando il traguardo insieme.

La scena potrebbe essere un remake di Musseuw, Tafi e Bortolami nella Roubaix targata Mapei, decidete voi chi impersona chi, noi ci limitiamo a dire che abbiamo seguito gli ordini arrivati dall’ammiraglia guidata Michele.

Il parcheggio delle bici e pieno, gente scalza che cammina per il piazzale interno, bicchieri di birra che vengono spillati a nastro e soprattutto pizza e pasta a volontà!

L’atmosfera festosa viene animata dalla rivalità Popolare-Canidi con i primi a fare bottino pieno dei premi in palio con il buon Pinna che ormai si atteggia a superstar avendo siglato il miglior tempo sulla Carla Fracci e Giogoli Rossi. 

Le interviste in zona mista si fanno infuocate quando viene insultato quello Zibidino ai più sconosciuto, ma tanto caro ai Canidi milanesi!

Alla fine pare che un bicchiere di birra abbia spento gli animi, ma non è detta l’ultima parola, alla prossima sarà ancora battaglia.

Il trittico 2018

Finisce così un altro fantastico Trittico, il terzo, il numero perfetto, e chi l’avrebbe mai detto tre anni fa?

Una bellissima esperienza di ciclismo dal basso che mi ha fatto conoscere un sacco di persone nuove, un’avventura che porta via tempo ed energie, ma poi vedi i sorrisi della gente, e niente, è bello!

Ora ci sono tante idee, c’è un po’ la voglia di cambiare per evitare forse il rischio di diventare monotoni, non si sa bene cosa aggiungere, togliere, modificare, non saprei, ma abbiamo un intero inverno per pensarci, di certo non ci vogliamo fermare!

Viva Il Trittico, i Cicloidi, la Muretti Madness, la PopolareCoppa Asteria e il Martesana Van Vlaanderen!