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Highlands 2017

Highlands 2017

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Un cicloviaggio ad anello nel nord della Scozia ricalcando per lunghi tratti il percorso della North Coast 500 con partenza da Inverness, penisola di Applecross con il meraviglioso Bealach Na Bà, poi costeggiando la costa e attraversando l'Assynt e giungendo a Durness e Tongue per tagliare nell'interno tornando verso il punto di partenza!

Il Nord è dove puntano le ruote delle nostre biciclette e quest’anno si va nelle terre di William Wallace, Scotland we are coming. Per essere più precisi, quest’anno si va nelle Highlands!

Un aereo per Inverness, si montano le bici e si parte.

Strade strette, salite ripide, luoghi dimenticati, due settimane e mezzo, poco più di 700 chilometri, perdere il conto dei giorni, dimenticare la routine quotidiana, dormire in tenda, alzarsi al mattino e sapere soltanto che c’è una strada, un posto dove andare, una salita da affrontare, una nuova avventura da vivere insieme!

INVERNESS - ACHNASHEEN​

Prima e probabilmente unica tappa senza pioggia!

Ore 08:00, seconda colazione scozzese perparata per noi da Alba (decido che si chiama Alba perchè il B&B si chiama Alba B&B).

Chiudiamo le borse, breve giro in centro per la spesa e finalmente si parte!

La Scozia ha proprio uno di quei climi che si fanno facilmente amare, in dieci minuti si passa da 2°C a 25°C, forse anche 30°C.

Appena usciti dalla città, durante una sosta “metti-togli” felpa, un signore si avvicina e ci dice “… (parole incomprensibili) … (altre parole incomprensibili) … dolphins!” porgendoci il suo binocolo.

Ebbene sì, nel Beauly Firth passano i delfini, anche se non abbiamo ben capito quale particolare specie.

Costeggiamo questo braccio di mare tra casette con giardini perfetti e lo specchio d’acqua che riflette le nuovole per troppi pochi chilometri prima di immetterci sullo stradone, tratto di trasferimento, bello ma non bellissimo!

Traffico e paesaggio milgiorano moltissimo quando svoltiamo verso Loch A’Chuilinn che chissà come diavolo si legge.

In questo frangente c’è la prima fuga dalla pioggia con ottimi risultati, scanniamo di brutto.

E arriviamo alla nostra casetta ad Achnasheen. Un piccolo hut, l’ex ufficio postale, dove, prima di entrare e mentre regoliamo il cambio della bici, abbiamo un primo assaggio di midges (maledetti bastardi) e poi di tè coi biscotti.

Ora piove, per cui il programma prevede: pisolino, noodles con uova, dormire! Non che con un altro meteo il paese avrebbe offerto grandi alternative…

ACHNASHEEN - APPLECROSS​

Super colazione non-scozzese preparata da Maddi e si parte! Su e giù tutta mattina fino alla pausa pranzo delle, udite udite, 11:30!

Breve spesa alla Spar, prima di tutto non sappiamo quando troveremo il prossimo market, in secondo luogo non possiamo farci scappare le meat ball e la pasta coi broccoli in busta.

Pranziamo con una colazione scozzese completa per Gio e fish & chips per Maddi, a seguire dolce a base di whisky and cinnamon da dividere (ma come sempre Gio ne mangia di più, stronzo!).

Bene, ora che siamo pieni come due maiali non ci resta che iniziare la salita, il mitico Bealach Na Ba che in 9 km porta da 0 a 600 metri.

Paesaggio da favola, si passa in mezzo alle montagne con il mare alle nostre spalle, cielo azzurro, tutto molto bello, unico neo le mille-mila macchine, qualcuno ci vuole dare un passaggio, altri ci consigliano di desistere.

Sul tratto più duro (quello davvero duro), ci sorprende il vento, fortissimo per davvero! Maddi cade, forse per il vento troppo forte? O forse perchè andava troppo piano? Non si potrà mai sapere.

Spingiamo le bici pesantissime almeno per 500 metri, poi si tenta di ripartire, ma forse non è ancora il momento, il vento è incazzato per bene, spingiamo ancora.

In cima si vede l’isola di Skye e ci attende una super soddisfazione! Gio sostiene anche che gli ultimi tornanti siano super esaltanti, se lo dice lui.

Discesona con la nuova bici che non frena, si lo so non è vero, qualcuno dice che “è solo la sensazione” (cit.)! Se lo dice lui…

Campeggio, doccia e di nuovo cena fuori nella metropoli ahahahah.

Crab di Applecross per Maddi e anatra per Gio, fruit crumble con budino caldo alla vaniglia, due pinte a testa di Red Cow, birra scozzese non filtrata e siamo pronti per la prima notte in tenda, sotto la pioggia!

APPLECROSS - TORRIDON​

Costeggiamo tutta la penisola di Applecross, milioni di salitelle bastarde e spacca gambe, sembra una Scottish Liegi (cit.), vaaaaaa bene!

Incontriamo il nuovo amico di Gio, finalmente, dopo pecore, anatre, gabbiani, ecco che troviamo per strada la mucca highlander! Uno strano essere peloso, marrone, cornuto, non vedente a causa del pelo davanti agli occhi, mangiatore di erba incallito e con la lingua lunga per scaccolarsi.

Maddi muore per la fatica! Capro morto, capro morto, mayday, capro morto. Urge una pausa con panino in cima a un sasso.

Ancora salite malefiche fino a Shieldaig, al Cafè Nanny’s il dolce non lo dividiamo, torta alle carote e frutta secca con glassa al limone + hot chocolate per Maddi, torta a tre piani al cioccolato + apple juice per Gio! Facciamo cagare.

Ultimi 10 km, nel frattempo il meteo cambia, dai 25°C del mattino si salta a 15°C con pioggia! Altre mille salitelle ed eccoci arrivare nella ridente cittadina di Torridon.

Il campeggio è un prato pieno di pozzanghere, non custodito, sbarrato da un cancello che bisogna scavalcare! Inoltre, sembra che il paesa sia abitato solo dai midges, altrimenti detti brutti-pezzidimerda-fanculo-figlidiputtana-dovetemoriretutti!

L’unico cafè è chiuso, quindi optiamo per la prima cena romantica in campeggio.

Ora sappiamo che le meatball e la pasta coi broccoli potevamo proprio farcele scappare. Stasera puzzette all night long, vince Gio, a mani basse!

TORRIDON - BIG SAND​

Sveglia dopo più di dieci ore di sonno, Gio non dormiva così dal 1992! In compenso ci troviamo completamente assediati dai migdes, la tenda è ricoperta di questi bastardi, aiuto!

Gio per combattere questi strani esseri inutili si inventa una nuova specialità olimpica: corsa in apnea con tenda inseguito dai midges! Medaglia d’oro assicurata.

Morale della mattinata, alle 08:30 siamo già in sella, la colazione si fa on the road, nel senso che la tortina la mangiamo in strada, non appena sale un po’ di vento i maledetti smettono di rompere.

Mattinata tra le colline di William Wallace, il cielo nuvoloso, il vento giusto, uno spettacolo!

Alle 10:30 incontriamo un localino troppo bello per non fare la seconda colazione che si trasforma presto in un pranzo anticipato: scrambled egg + salmon + hot chocolate con marshmallow! TOP!

Ancora un po’ di dolce su e giù finchè non arriviamo al mare! La strada segue tutta la costa e nonostante le mille soste per comprare da mangiare a Gairloch arriviamo in campeggio prestissimo.

Il meteo è perfetto, sole, vento e niente bastardi, decidiamo per doccia, bucato, spiaggia e biscotti. La spiaggia è spettacolare, ampia, acqua calma, bassa marea, si sta alla grande!

Ceniamo presto anche oggi, colpa dei nostri vicini di tenda che ci fanno venire fame con il profumo del barbecue. Oggi ci tocca tacchino, salsiccia, carote, pomodori e fragole! Sì, facciamo abbastanza schifo, lo sappiamo.

Dolce e birretta al cafè del campeggio e prevedo che anche stasera andremo a letto molto presto!

BIG SAND - BADCAUL​

Sveglia con un sacco di vento che ci accompagnerà per tutto la giornata!

Facciamo colazione in una specie di centro culturale/sociale che apre prima solo perchè ci siamo noi e ci prepara dei toast ham & cheese straordinari.

A seguire prendiamo anche due fettazze di torta, tanto per non perdere il ritmo mangereccio.

Costeggiamo il Loch Ewe e l’isola di Ewe, verso mezzogiorno decidiamo di non fermarci al paese che incontriamo perchè “tanto c’è un paese poco più avanti”.

Il paese c’è, peccato che sia deserto! Seduti sulla panchina del benzinaio ci mangiamo i nostri buonissimi panini.

Il minimarket del benzinaio non ha il bagno, io posso usare il bagno del personale, Gio invece no “because he’s a boy and has the little toy”, sto male!

Continuiamo lungo la costa fino al campeggio con il campeggiatore più strano della Scozia, vive in roulotte, zappa la terra, non si capisce cosa dice, tutto nella norma insomma.

Montiamo la tenda e facciamo 5 km per arrivare alla rinomatissima Maggie’s Tea Room, che però, ops, chiude alle 17:00!

Piena di pupazzi inquietanti e cameriere dal make-up improponibile, la location è molto particolare, ma gli scones con burro e marmellata sono super.

Torniamo dal nostro amico in campeggio, ora sembra davvero un campeggio, ci sono addirittura altre due tende!

Cena su coperta di sopravvivenza, due passi fino al mare e poi tenda. Non sapevamo ci avrebbe atteso una notte ventosissima!

Maddi rimane sveglia un sacco di tempo e appena si addormenta si sveglia per qualche incubo. Una roba strana, i fischi del vento, la tenda che si muove, la pioggia, una notte lunghissima!

BADCAUL - ULLAPOOL​

Ci svegliamo into the wind, ma almeno non piove!

Gio: “Facciamo colazione in campeggio così partiamo presto? La tappa è facile, ma se abbiamo il vento contro?”.

Le ultime parole famose, inizia a piovere, stavolta per non smettere mai! Non partiamo presto e la tappa, non avendo dormito un cazzo e con il morale a terra per la pioggia, diventa una mazzata.

L’unica salita di giornata sembra non finire più, poi, come un miraggio, appare un baracchino! Un fetido lungo la strada: panino con bacon, patatine fritte e hot chocolate. Nonostante dubitiamo entrambi che ciò sia possibile, tutto il pranzo ci sembra squisito!

Due chilometri dopo incontriamo anche un piccolo shop + tea room e pensiamo bene di farci una tazza di tè anche qui, più per scaldarci che per reale necessità.

A Ullapool puntiamo al campeggio, piove, fa un freddo porco oggi, ma piantare la tenda in riva al mare ha sempre il suo perchè. Aperitivo con black stout, cena con black stout e cestino di robe fritte per Maddi (non sapeva cosa aveva ordinato in realtà) e cozze per Gio che si beve anche il suo primo whisky, uno Jura, 10 anni, torbato e smoky, buono!

ULLAPOOL - CLACHTOLL​

Ci svegliamo e piove! Maddi è subito incazzosa e per di più ci sono anche i figlidiputtana-bastardi-dovetemoriretutti-midges-dimmerda.

Questo significa colazione completa al Seaforth a base di roll con bacontoast with jamcappuccino.

Siamo pronti a partire e non dimentichiamo Gio che conquista una vecchia matta fuori dalla farmacia.

La vecchietta sa a memoria tutte le miglia che si sparano i ragazzi dei paesi vicini per venire a scuola a Ullapool, esistono personaggi strani anche nelle Highlands.

La tappa è tosta, profilo altimetrico da elettrocardiogramma, fortuna che presto esce il sole.

Primo tratto sulla strada principale, svolta a sinistra ed eccoci sulla singletrack road with passing place to allow overtaking.

Alla nostra destra lo Stach Pollaidh che Gio vorrebbe addirittura scalare, ma anche no! Passando da un Loch all’altro Maddi riesce a fare amicizia con tutti gli agnellini della valle.

Si vede che tra ovini ci si intende!

Dopo altri su e giù in un contesto paesaggistico fantastico arriviamo a Lochinver, dove ci fa quasi strano incontrare il nostro primo semaforo del viaggio. 

In realtà è sempre verde, per cui non sappiamo se vale.

Pausa apple juice con torta alla carota e siamo pronti a ripartire. Ultima salita devastante con le pecore in mezzo alla strada che ti guardano come per dire “ma chi cazzo te l’ha fatto fare”, effettivamente a volte ce lo si chiede, ma è tutto bellissimo!

Scolliniamo e intravediamo il campeggio di Clachtoll Beach, montiamo la tenda, doccia, riso con mix scozzese di verdure speziate e via di concerto privato nella Nallo 3GT.

II tutto accompagnato dal belare delle pecore nel prato.

CLACHTOLL

Oooooh, finalmente un giorno di riposo! Ah no, è un giorno di riposto pianificato da Gio.

Colazione di fianco alla tenda con hot chocolate e pan brioche e poi si parte con la bici scarica per il faro di Stoerhead. Da lì passano delfini e balene, ne hanno avvistati fino a inizio Agosto, ora pare sia un po’ troppo tardi, peccato!

Andiamo a piedi dal faro fino al Man of Stoer, una roccia. Non arriviamo fino alla roccia in realtà, è solo una roccia, cazzo! La passeggiata la facciamo tutta in mezzo alla puciacca, uno spettacolo.

Tornati al parcheggio del faro troviamo gente con il cannocchiale che avvista delfini. Dato che a occhio nudo non si vede un tubo, la nostra attenzione viene subito attirata dal baracchino che vende cibo.

Ed ecco il nostro primo panino con l’haggis! Un mix di interiora di pecora tradizionalmente impastato con il grano e insaccato nello stomaco dell’animale stesso. Semplicemente sublime! Sarà il primo di una lugna serie.

Torniamo al campeggio e ci godiamo un po’ di spiaggia, non troppa però, si gela e perfino Gio ha freddo.

Cena con super ricetta da campeggio: risotto alla parmigiana liofilizzato con piselli in scatola e fettina di cheddar in mantecatura. Top!

Passeggiata romantica in spiaggia al tramonto con Maddi che sente la necessità di indossare sia il pile peloso che il piumino e poi tutti a letto che domani ci attende l’Assynt.

CLACHTOLL - SCOURIE​

Si ritorna in sella, lasciamo la spiaggia di Clachtoll per andare verso nord, oggi attraversiamo l’Assynt.

Dopo aver piegato la tenda facciamo colazione da Flossie’s: roll con black pudding per Gio e bacon per Maddi + hot chocolate + cake with chocolate and nuts!

Della serie, cominciamo bene la giornata! Altro tappone fatto di decine di salitelle brevi e ripide, stavolta però il meteo non è propriamente dalla nostra parte.

Attraversiamo una miriade di croft che sembrano (quasi) abbandonati. Scendiamo più volte in riva al mare per poi risalire nuovamente verso le montagne, su e giù, di loch in loch, di collina in collina!

Piove e c’è vento, piove e c’è vento, sempre, tutto il tempo, vaffanculo! Maddi è in giornata NO. Lo sfaso è dietro l’angolo, nemmeno una tazza di tè caldo riesce a portare la calma.

Quando su una rampa al 18% Maddi cade ribaltata nuovamente dal vento (o dalla lentezza? Probabilmente dalla lentezza, sì sì!) è la fine!

Nella coppia cala il silenzio stampa, Gio tenta di far apprezzare le bellezze dell’Assynt. Fallimento totale. Oh, ci ho provato!

Pausa pranzo a Kylesku nell’unico posto che fa da mangiare, non abbiamo nulla in borsa e ci spennano per un banale fish&chips e un hamburger.

Ultime salite, sembra che debba uscire il sole e invece ricomincia a piovere proprio a qualche chilometro da Scourie! E ora piove forte, parte la fuga! Arrivati al camping montiamo velocissimi, doccia bollente e un po’ di tenda per tirare sera.

Proviamo il sidro Strongbow, ci fa cagare, per cui ci facciamo una Tennent’s accompagnata dai mitici macaroni cheese per Maddi (specialità del locale) e jumbo sausages per Gio.

Cazzeggio selvaggio dato che finalmente c’è il wifi che funziona e poi tenda, domani si arriva sulla costa nord!

SCOURIE - DURNESS​

Lunghissimi preparativi pre-partenza, tappa breve, ce la prendiamo con calma. Colazione in tenda, olio alle catene e all’alba delle 10:00 siamo in sella.

Lo sfaso di Maddi si è placato, la giornata NO ci sta sempre, fa parte dei cicloviaggi. Unica difficoltà di oggi sono due salitelle all’inizio e poi una lunga dolce salita con vento a favore, figata galattica!

Possiamo goderci la lunghissima discesa che costeggia il Kyle of Durness e arriviamo a destinazione prestissimo, giusto in tempo per mangiare una baked potato with haggis and cheddar, spettacolo.

Okay, ora possiamo montare la tenda, con giusto qualche difficolta per il vento.

Riusciamo a non volare via e la nostra tenda sta proprio bene, lì da sola, a guardare verso questa distesa infinita di blu. L’Islanda è a soli 1000 chilometri, ovviamente informazione ritenuta essenziale da Gio, bah!

La spiaggia ci chiama, bellissima e un po’ riparata dal vento. Il mare ha mille colori e onde giganti. Non è mare, è oceano, è aperto, è gelato, è stupendo!

Tornati dalla spiaggia notiamo che i nostri vicini di piazzola vogliono proprio stare vicinissimi a noi. Evidentemente non avranno sentito l’odore delle nostre calze, coraggiosi, oltre che stronzi!

Per capirci, a fine di un difficoltoso e lungo montaggio i tiranti arrivano praticamente sopra la nostra tenda. Forse speravano che ne andassimo domani mattina? E invece no!

DURNESS

Ci svegliamo super presto per essere i primissimi della fila a prendere il battello per Cape Wrath. Alle 08:00 colazione con roll al bacon, più black pudding per Gio che fa un po’ schifo anche agli scozzesi!

Pochi chilometri in bici fino all’attracco del gommone, perchè credo proprio che sarebbe stato un gommone a portarci a destinazione.

Alle 08:45 si presenta un marinaio scozzese che sbiascica una cosa tipo: “Nuo ferri tuodai, strong uind, gettin uorst sounn!”Ed ecco che la nostra avventura finisce ancora prima di iniziare. Okay, piano B.

Passeggiamo per i pascoli intorno a Durness, camminata bellissima tra pecore, cani pastore e anatre selvatiche fino alla scogliera e poi ancora fino a una lunghissima spiaggia dove si sta svolgendo il risveglio muscolare di una mandria di mucche!

Con un ottimo tempismo scampiamo la pioggia (prevista per tutto il pomeriggio, ma in realtà pioverà solo un’ora) infilandoci in una cioccolateria.

Cioccolata con marshmallow e topping al cioccolato accompagnata da tortine al cioccolato. Saremo pieni fino a cena, più o meno!

Raggiungiamo a piedi la Smoo Cave e cazzeggiamo lì intorno nell’attesa del nostro turno per il tour. Una guida molto simpatica ci porta a spasso per la grotta su un piccolo gommone. Il vecchietto parla anche italiano, “Friatic rock, well, rocia friatica!”, mitico!

Birretta al pub e si torna in campeggio. C’è un sole più vento fantastico, inoltre i nostri vicini vicinissimi si sono moltiplicati. Non sono tonti, sono furbi, aspettano che noi ce ne andiamo dalla piazzola migliore del campeggio, furbacchioni.

Vabbè, mi pare ci siano tutte le condizioni per prendere un po’ di sole e leggere fuori dalla tenda mentre Gio va a fare qualche foto alle scogliere. Cena di nuovo al pub con vegetables lasagne per Maddi e macaroni cheese per Gio, missing home maybe?

DURNESS

Dopo il secondo day off ripartiamo per affrontare la ventosa costa nord, obiettivo del giorno: raggiungere Tongue!

Smontaggio velocissimo, c’è ancora vento, ma per fortuna c’è anche il sole. Partiamo davvero presto oggi, ormai siamo dei pro nel fare le borse.

Si va verso est, in cielo nemmeno una nuvola, vento laterale, sole che illumina tutto, zero traffico, i primi chilometri sono fantastici.

Spiagge che compaiono all’ultimo, salite e discese lungo la scogliera, spet-ta-co-la-re!

Tutto bellissimo, la strada gira verso l’interno, il vento viene da lì, sbam! Vento in faccia, headwind a manetta, presa bassa sul manubrio e menare. Cartello, tea room a 1 miglio di distanza, ci sta.

Una tazza di tè, due scone con burro e marmellata e una fetta di torta servita dal carinissimo vecchietto del croft.

Si prosegue, il cielo si rannuvola un po’, fortuna che in fondo al Loch Eriboll si rigira di 180 gradi per risalire verso nord, ora il vento è alle spalle e si vola!

Da azzurro a grigio in pochi minuti, temperatura in picchiata, sta arrivando la pioggia per caso? A quanto pare si, ma Tongue non è lontana, ce l’abbiamo nel mirino. Un po’ di salita bisogna farla, ma l’arrivo è in picchiata verso il ponte sul Kyle of Tongue, praticamente non si frena mai.

L’ostello è proprio al di là del ponte, si può campeggiare e utilizzare la struttura per doccia e cucina, per cui optiamo per piantare la tenda nel prato e appisolarci tutto il pomeriggio nei locali dell’ostello.

Incontriamo altri gruppi di italiani, un team di famiglie spagnole, un gruppo di ragazzi francesi, ma soprattutto per cena ci spariamo mezzo chilo di spaghetti in due, si ci manca la pasta, è ufficiale!

TONGUE - CRASK INN​

Sveglia, pioviggina, non c’è vento, figlidiputtana-dovetemoriretutti-midges-dimmerda are back! Per la prima volta ci infiliamo i gambali, non per il freddo, ma per questi bastardissimi esseri inutili.

Colazione in ostello con dolce e salato e partiamo, oggi le previsioni sono da allerta meteo gialla, il che significa possibili strade allagate nelle Highland interne.

Indovinate dove siamo diretti noi? Esatto, proprio lì! Il percorso della North Coast 500 proseguirebbe lungo la costa, ma abbiamo pochi giorni e già da programma iniziale avevamo deciso di tagliare verso sud puntando Lairg e attraversando l’interno.

Piove, poi pioviggina, poi ritorna a piovere, nuvole basse, il Loch Loyal pare un luogo spettrale, pochissime auto, qualche salita qua e là, pecore come al solito, Scozia insomma!

Arriviamo ad Altnaharra per pranzo, paese fantasma, quattro operai sulla strada, nient’altro. Per scaldarci puntiamo il pub, chiuso.

Per fortuna ha smesso di piovere, panchina, panino con cheddar e prosciutto aperto da qualche giorno, semplicemente un pranzo strepitoso!

La meta di oggi è la Crask Inn, una locanda che scopriamo essere famosa tra i ciclisti della zona, il gestore ci fa accomodare, poi subito una bella pinta di Black Isle, siamo i suoi migliori amici.

Nelle due ore successive arrivano alla spicciolata i ciclisti di un gruppo organizzato che sta facendo la LEJOG, il famoso itinerario ciclistico che da Land’s End in Cornovaglia porta fino a John O’Groats all’estremo opposto del Regno Unito. Il pomeriggio lo passiamo con loro, davanti a una birra raccontando ognuno dei propri viaggi.

Si cena con la famiglia che ci ospita, siamo noi, loro tre, un signore anche lui in bici, un over 60 in giro a piedi da solo e due coppie in giro con la macchina. A parte la preghiera a inizio cena è tutto fantastico, i discorsi spaziano dall’Italia, alla Scozia, al campo base dell’Everest.

Uno di quei momenti dove una cena con dieci sconosciuti diventa una serata speciale.

CRASK INN - EVANTON​

Sveglia e colazione sempre alla Crask Inn, uova strapazzate e bacon a manetta, la carica giusta per affrontare la giornata.

Si parte in discesa oggi, salutiamo i nostri amici della sera precedente e via, penultima tappa oggi, cazzo!

Fino a Lairg si va che è un piacere e non ci facciamo mancare una tappa al cafè del paese con cioccolata calda e mega fetta di torta. Pausa perfetta perchè fuori arriva una sciacquata che è sempre meglio evitare che prendere.

Non avremmo dato un pound a questa tappa, entrambi la pensavamo come una triste tappa di trasferimento, per di più a fine viaggio.

Una di quelle tappe pallosissime che non vedi l’ora che finiscano. E invece no! La pista ciclabile che seguiamo è parte della Eurovelo 1 e passa per Bonar Bridge senza però mai toccare la strada principale.

Il paesaggio è completamente diverso rispetto ai giorni scorsi, esce il sole, salita, pioggia leggera, poi ancora sole, il meteo oggi non vuole decidersi.

Una vecchietta che ci chiede informazioni su un maledetto autobus a momenti ci fa schiantare uno con l’altro. Che uno dice, ma siamo in giro con le bici stracariche, secondo te come diavolo faccio a sapere se qui passa un autobus?

Non abbiamo pranzato, optiamo per arrivare a Allness e vedere se c’è un paninaro, ma ci va male! Decidiamo quindi di proseguire fino alla meta che non dista molti chilometri.

Campeggio tranquillissimo, tenda montata e facciamo saltare ste Insalatissime Riomare che ci stiamo portando dietro da quando siamo partiti, che bontà!

Pomeriggio di cazzeggio allo stato brado, cena al pub del paese e poi a letto, purtroppo domani si chiude l’anello.

EVANTON - INVERNESS​

Ultima tappa, la passerella finale, gli ultimi chilometri di questa avventura nelle Highlands!

Siamo nella cosiddetta Black Isle Peninsula, tappa brevissima di poco più di 40 chilometri, gli ultimi dei quali sulla stessa strada del primo giorno.

Fino a Muir of Ord c’è poco da segnalare, da qui però riprendiamo la strada lungo il Beauly Firth, il ponte di Inverness in lontananza, l’acqua sulla destra, stavolta però non ci sono i delfini!

Non è certo una tappa memorabile, ma l’ultima tappa resta sempre impressa nella testa, perchè è il momento dove tutto finisce, dove quella sensazione di essere fuori dal mondo cessa di esistere, dove tutto torna alla normalità, dove si ritorna nel mondo reale, dove la sensazione di tristezza si mischia con la gioia di un’avventura super!

Inverness è come l’abbiamo lasciata, qualche turista, le decine di pub nella via principale, il suono delle cornamuse e i gabbiani che volano dappertutto.

Foto di rito davanti al castello e siamo arrivati!

Un’altra avventura è finita e dopodomani ci tocca tornare a casa, in realtà però ci piacerebbe riprendere subito le nostre bici e tornare a perdere il conto dei giorni!