Anche quest’anno il momento è arrivato, dopo essere stata rimandata per pioggia, ecco che la Ciclonotturna di Montevecchia diventa realtà!
Ritrovo in Piazza Cermenati a Lecco, di fronte al lago, un sacco di gente vestita per Carnevale e 28 temerari vestiti anche loro in modo strano, caschi, luci, berrette, copriscarpe, addobbi luminosi di qualunque tipo appesi alle biciclette, insomma ce n’è per tutti i colori (nel vero senso della parola).
Si parte, come sempre i primi chilometri c’è chi deve aggiustare l’abbigliamento, procediamo con calma zig-zagando per le viette e le strade strette di Pescarenico sulla sponda orientale del Lago di Garlate e dell’Adda.
All’altezza di Calolziocorte attraversiamo l’Adda sul ponte ciclabile a fianco della ferrovia, stiamo procedendo alla grande, caffè a Brivio e poi ancora un ultimo tratto in piano fino a Imbersago. Arriva il momento di abbandonare il fiume e puntare verso ovest, scaliamo l’Addaveerbootmuur e poi l’ostica salita della Madonna del Bosco, cominciano le prime fatiche della nottata.
Davanti al Santuario il mitico Valerio e sua moglie ci hanno preparato un ristoro, un bicchierino di caffè, una fetta di torta di mele fatta in casa e poi dalle borse dei vari ciclonottambuli iniziano a spuntare leccornie e prelibatezza, questo è lo spirito della notturna!
Approfittiamo della pausa per estrarre i premi della Riffa, come l’anno scorso, con il supporto de La Stazione delle Biciclette, abbiamo raccolto dei fondi da devolvere in beneficienza alla Ronda della Carità, soldi che andranno ad aiutare chi ha la sfortuna di passare la notte al freddo, ma non per scelta come noi!
Si riparte, passiamo dal Lago di Sartirana e poi si comincia a fare sul serio entrando nel Parco di Montevecchia, un primo assaggio di salita in asfalto e poi al bivio abbandoniamo la strada per pedalare sul sentiero dei Cipressi Bassi passando per gli agriturismi Galbusera Bianca e Galbusera Nera.
Il gruppo si sfilaccia un po’ in salita, bisogna spingere sul sentiero impantanato denominato Tratto Oscuro, poi ancora bisogna stringere i denti sulla salita in pavè verso Spiazzo. In questo punto il buio è totale, non fa nemmeno troppo freddo, chi ha la fortuna di essere in mezzo scorge in lontananza le lucette rosse di chi ha già completato l’ascesa, mentre voltandosi vede le luci bianche traballanti di chi procede a zig-zag sulle ripide pendenze, l’atmosfera è spettacolare!
Prima del Lissolo decidiamo di compattare il gruppo, poi ancora altra breve pausa tattica al Tetto Brianzolo! La pausa permette a Paolo, Alessandra e altri impavidi ciclisti notturni di avvantaggiarsi un po’ sul resto del gruppo. Il motivo è semplice, il mitico Paolo ha parcheggiato la sua auto vicino a Montevecchia, questo tempo guadagnato gli permette di montare il gazebo e mettere su la pentola per i tortellini in brodo!
Avete capito bene, alla Ciclonotturna abbiamo mangiato i tortellini in brodo, ma dico io, dove li trovate altri pazzi come noi?
Insomma, con lo stomaco pieno e dopo esserci goduti questa fantastica sorpresa, riprendiamo i nostri mezzi e ci buttiamo in picchiata lungo la Valfredda, sarà che sono le 04:00, sarà che siamo stati fermi un po’, ma adesso comincia a fare decisamente più freddo.
Ultimi strappi per tornare verso il Lago di Sartirana, poi ultimissima salita verso Calco, breve tratto sulla strada statale e poi siamo nuovamente a Brivio dove ci meritiamo l’ultima pausa prima del tratto finale.
Arriva adesso il momento peggiore, quello dove il cervello comincia a rilassarsi, gli occhi iniziano a chiudersi, la fatica si fa sentire e le gambe non girano più come prima, cala il silenzio, il rumore delle ruote sulla strada bianca che costeggia l’Adda è l’unico suono che si percepisce, è uno spettacolo!
L’alba si avvicina, manca poco, dieci, sette, quattro chilometri, le luci di Lecco appaiono sull’altra sponda del Lago di Garlate, siamo in vista dell’arrivo. Prima del ponte compattiamo il gruppo, le facce sono stanche, ma eccoci qui, dopo nove ore esatte, con le nostre bici in Piazza Cermenati, distrutti, con una fame tremenda, ma tutti felici di aver portato a termine una delle notturne più dure, quando meno dal punto di vista altimetrico!
Quella di Montevecchia è stata la settima Ciclonotturna dopo quella inaugurale del 2010 sulle sponde del Ticino, siamo poi stati in riva all’Adda nel 2011, nelle campagne del Lodigiano nel 2012, lungo il Brembo e il canale Vacchelli nel 2013 e nel 2014 e poi l’anno scorso sul Sentiero Valtellina da Tirano a Colico! Dove andremo l’anno prossimo? Tornerà l’arrivo suggestivo in Piazza Duomo a Milano? Andremo nuovamente in trasferta in qualche angolo sperduto della Lombardia? Tenteremo un’avventura in montagna?
Non lo sappiamo ancora, ma sicuramente sarà ancora spettacolare…