Dopo diverse perlustrazioni finalmente arriva il grande giorno, appuntamento alle 22:00 alla stazione di Bergamo, c’è chi arriva in treno da Milano, chi viene lì direttamente e chi ci raggiungerà per strada perchè il treno arriva tardi, c’è anche chi viene solo a salutare e porta da mangiare per questi quarantuno (record assoluto) pazzi!
Subito salita verso la città alta, un giro in centro per la foto di rito e il gruppo è già bello caldo, non fa nemmeno freddissimo e fino al bivio di via Lavanderio tutto scorre tranquillamente.
Quest’anno siamo soltanto in due a conoscere bene il percorso, oltre ai compiti di reporter devo quindi guidare il gruppo, un occhio alla strada e uno al gps controllando sempre che nessuno si perda mentre Alberto e Paolo con le radioline (oltre a dire una marea di cazzate) si tengono aggiornati su eventuali attardati, ma l’andatura è davvero tranquilla, velocità di crociera 10 km/h.
Prendiamo la vietta in ciottolato ripidissima, mal di mani da quanto i freni vanno tirati, un single track breve e poi una discesa tutta su ciottoli scivolosi con gli sguardi allibiti delle macchine.
Giunti a Ponte San Pietro imbocchiamo lo sterrato lungo il fiume Brembo, qualche pozzanghera di antipasto, una sosta sotto la tangenziale e poi si riparte, uno dei tratti più belli della notturna ci attende.
Sono davanti a fare strada, la nebbia ci circonda, non si vede niente, mi tocca spegnere il frontalino perchè il fascio più che illuminare non mi fa vedere nulla, un’occhiata fissa sulla traccia e una per terra, il sentiero c’è ma con la nebbia è davvero facile perdersi.
Proseguiamo sullo sterrato, mi giro e vedo queste luci bianche che avanzano nella nebbia, la sensazione provata è indescrivibile e un sorriso mi si stampa sulla faccia, una scena suggestiva: il silenzio delle voci, la concentrazione negli occhi di tutti, il solo rumore delle ruote a contatto con il fango, fighissimo!
Superiamo un ponticello in legno e una scalinata per arrivare a Filago, il primo sterrato è andato, ma ora ci aspetta quello che durante l’ultima perlustrazione era un bagno di fango, in mattinata è piovuto per cui ci aspettiamo altrettanto per stanotte, invece, con grande sorpresa il terreno è messo bene e prestando attenzione a mantenere l’equilibrio riusciamo a superare abbastanza agevolmente il tratto incriminato!!!
Pausa rifocillatrice nella piazza di Brembate e poi ancora giù verso il fiume, altro tratto sterrato che corre ancora lungo il Brembo, proprio nel suo ultimo tratto appena prima di confluire nell’Adda dietro il cimitero di Crespi che raggiungiamo spingendo la bici su per un piccolo dirupo.
L’immagine che ci si para davanti è strepitosa, i lumini davanti alle croci del cimitero fanno un effetto tremendo, la nebbia che avvolge il mausoleo rende poi tutto ancora più allucinante, ma siamo in uno dei paesi patrimonio dell’Unesco e anche tutto il vialone che costeggia l’antica fabbrica è tutta un’altra cosa.
Deviamo verso l’Adda che attraversiamo sulla passerella di Concesa, salitella in ciottolato e poi virata a sinistra costeggiando le mura della Villa Castelbarco, niente fango e fino a Canonica andiamo davvero che è un piacere.
Riattraversiamo l’Adda e ci buttiamo sulla ciclabile che porta a Fara, qui per l’ennesima volta torniamo sulla sponda destra dell’Adda in corrispondenza di Groppello, siamo finalmente sul Naviglio Martesana, ma non è ancora il momento di prendere la famosa ciclabile che porta a Milano!!!
L’itinerario prevede una discesa verso il Dopolavoro e il passaggio sotto il castello di Cassano d’Adda, siamo quasi a Inzago ed è tempo di avvisare Maddalena, Sofia e Valentina che in circa quindici minuti saremo a destinazione!
L’intero gruppo è all’oscuro di tutto, solo qualcuno per ovvi motivi conosce la sorpresa, un banchetto nel bel mezzo della notte che queste fantastiche donzelle ci hanno organizzato, the caldo, caffè, biscotti, brioche e chi più ne ha più ne metta, hanno pure messo in fila una cinquantina di lumini, il colpo d’occhio è davvero fantastico, si meritano un caloroso applauso!!!
La pausa ci ha un po’ infreddoliti e complice anche la fine dello sterrato l’andatura aumenta notevolmente, la strada ormai è una sola e non c’è rischio di sbagliare, ognuno cerca di scaldarsi come meglio crede. Dopo la fine del percorso tecnico lascio fuoriuscire tutta la tensione che avevo dentro di me, il sonno mi assale e mi rendo conto di avere dei principi di colpi di sonno, non va bene, cioccolato e sembra passare!
Il gruppo man mano si ricompatta e all’altezza di Cernusco siamo tutti insieme di nuovo, pronti per la passerella finale, pronti per imboccare via Melchiorre Gioia all’alba di un fantastico giorno di sole, la vita cittadina che si riattiva, i pullman, i tram, le macchine e quarantuno biciclette guidate da quarantuno pazzi che dopo essere passati a fianco del Pirellone parcheggiano i loro poderosi mezzi in Piazza Duca d’Aosta davanti alla monumentale Stazione Centrale, meta finale di questa CicloNotturna del Brembo!
La gente a questo punto torna alla macchina o direttamente a casa, qualcuno fa colazione al bar e qualcuno corre a prendere il treno, la notturna è finita, ma secondo me non finisce così presto dentro molti!
Mi sono divertito un mondo a perlustrare negli ultimi mesi il percorso, mi sono divertito a stare davanti al pc a disegnare la traccia, nel pomeriggio non vedevo l’ora di partire, gasato a mille, con anche un po’ di preoccupazione per il percorso e per il numero, perchè 41 persone sono davvero tante!
Perché uno prende la bici e di notte si mette nel fango?! Non lo so, non me lo spiego nemmeno io, so soltanto che quando tiro giù il culo dalla sella sono stracontento, quando la ruota slitta nel fango mi diverto, quando vedo le luci avanzare nella nebbia mi sento in qualche modo realizzato!
Mi sono divertito un mondo a guidare questo bellissimo gruppo su un percorso a mio parere stupendo, che dire, grazie a tutti perché senza di voi non sarebbe stata la stessa cosa!