Finalmente il sole, arriva la primavera, la voglia di fare fatica su salite vere, la voglia di una sfida su un percorso che aleggiava tra le routes di RideWithGps da troppo tempo.
Il centro nevralgico di questo giro è Ballabio, tranquillo paese sopra Lecco all’inizio (o alla fine, dipende come la guardate) della Valsassina e non a caso il nome di questo giro è Ballabio Triple Crown.
Ballabio perchè tutto parte da qui, Triple perchè sono tre le salite in programma, Crown perchè ogni salita portata a termine equivale a una corona conquistata in quanto King of the Mountain.
Nel ciclismo professionistico la Triple Crown significa vincere Giro, Tour e Mondiale nello stesso anno, talvolta si scambia Giro e Tour con la Vuelta, ma diciamo che non è esattamente la stessa cosa.
Nel nostro ciclismo, quello dal basso, Triple Crown può assumere diversi significati e in giro per il mondo ne sono nate tante di diverso tipo, soprattutto in Nord America, dove sono una spanna avanti in questo genere di cose.
C’è la California Triple Crown che consiste nel completare almeno tre giri tra quelli proposti dalla Double Century Series la quale raccoglie un insieme di eventi da almeno 200 miglia.
Troviamo la Colorado Triple Crown che in modo simile chiede di portare a termine tre dei cinque eventi proposti. Potete quindi prendere parte alla Denver-to-Aspen, alla Colorado Death Ride e concludere con il Tim Kalish Memorial Grand Loop oppure completare la sfida con il Colorado Mesa Double Century o l’AntiEpic Gravel Grinder.
Chiaramente c’è poi Il Trittico che può essere visto a sua volta come una tripla corona, la mia creatura Martesana Van Vlaanderen, la bastardissima Coppa Asteria e la decana Muretti Madness sono una tripla corona ambitissima!
Infine, ma la lista potrebbe essere più lunga, c’è la Vancouver Triple Crown, quella che forse più di tutte ha ispirato questo giro!
La sfida consiste nel percorrere nello stesso giorno le tre salite a nord della città canadese, salite che rispondono al nome di Cypress Mountain, Grouse Mountain e Mount Seymour. E se un marchio come Rapha qualche anno fa ha girato un video dedicato a questo challenge un motivo ci sarà pure!
Tutto è nato così e non potevo pensare che l’Italia (o quanto meno la Lombardia se non vogliamo pensare troppo in grande) non avesse la sua Triple Crown!
Nella mia testa la sfida non doveva essere un giro estenuante e impossibile, doveva essere un percorso duro, lungo il giusto e con un dislivello alto, ma pur sempre umano.
Inoltre, era necessario che il percorso fosse modulabile, nel senso che la sfida si sviluppa su un tracciato predefinito, ma prima e dopo chiunque deve avere la possibilità di indurire a proprio piacimento il suo giro.
In questa maniera la sfida può essere affrontata da tutti, dal ciclista poco allenato che vede la Triple Crown come l’impresa della stagione, al ciclista che considera la Ballabio Triple Crown una mera formalità che può aggiungere altre difficoltà prima e dopo, passando per tutti i tipi di ciclisti che stanno nel mezzo!
Ecco quindi che Ballabio diventa il centro nevralgico perfetto per la Triple Crown nostrana!
Mentre pedalavo mi passavano per la testa idee strane su come regolamentare in maniera semplice questo challenge per fare in modo che questa sfida potesse diventare una sfida anche per altri e non soltanto per me.
Le regole che mi sono balenate in testa sono molto semplici:
1) il punto di partenza della Ballabio Triple Crown è Ballabio (incredibile, chi l’avrebbe mai detto?)
2) si raggiunge Colle Balisio e si affronta il Culmine di San Pietro (1258 m) – 1st CROWN
3) si torna indietro e si va verso Morterone (1169 m) fino al cartello dopo la galleria – 2nd CROWN
4) si torna indietro e si sale fino ai Piani dei Resinelli (1280 m) – 3rd CROWN
5) si torna indietro per l’ultima volta a Ballabio dove la sfida si conclude
Come già detto, l’importante è toccare Ballabio all’inizio, seguire il percorso descritto e concludere nuovamente a Ballabio, prima e dopo fate un po’ il cazzo che vi pare!
Poco più di 70 km per un totale di 2000 metri di dislivello, niente di impossibile, ma nemmeno una passeggiata!
Troppi pochi chilometri? Parti da casa e macina quanti chilometri vuoi.
Troppo poco dislivello? Fallo due volte, oppure parti da Lecco, oppure sparati l’Agueglio prima, insomma vedi un po’ te!
D’inverno fa freddo? Conquista la Ballabio Triple Crown d’estate.
D’estate fa caldo? A meno di nevicate eccezionali, le strade sono percorribili tutto inverno.
Se non si è ancora capito il vincolo è soltanto il percorso elencato sopra, per il resto ognuno è libero di fare quello che vuole, quando vuole, con chi vuole.
Tre salite diverse tra loro e tutte spettacolari, il Culmine con la sua vista sulla Grigna e sul Resegone, il Morterone con i suoi sedici tornanti sopra Lecco e per finire l’ascesa immersa nel bosco ai Piani dei Resinelli.
Tre salite, tre corone, un percorso suggestivo su strade relativamente poco battute e con un fascino nascosto, fattibile praticamente in qualsiasi periodo dell’anno e per di più non lontano dalla città tranquillamente raggiungibile con qualsiasi mezzo.-
Culmine di san pietro
morterone
piani dei resinelli
Questo è tutto quello che mi è passato per il cervello in cinque ore abbondanti di pedalata, qualcuno ci metterà meno, qualcuno di più, poco importa, l’importante è pedalare e godersi il panorama!
Potrebbe nascere qualcosa di carino, nella mia testa chi si cimenta lo potrà segnalare indicando la traccia caricata su Strava, Garmin Connect o simili e magari potrà essere stilato un elenco di chi ha conquistato le tre corone sulla falsa riga di quello che succede per il ben più difficile Everesting.
Per ora è soltanto un’idea, forse rimarrà soltanto questo post che racconta un giro in montagna e l’idea strampalata di un matto, forse si concretizzerà qualcosa di quello ho scritto e la Ballabio Triple Crown diventerà una cosa fighissima!